venerdì 7 marzo 2008

Sucar Drom chiede misure urgenti al Ministero dell'Interno

L’associazione Sucar Drom, in collaborazione con l’associazione Nevo Drom, ha chiesto un incontro al Sottosegretario On. Marcella Lucidi (Ministero dell’Interno) su alcune questioni ritenute rilevanti sulla situazione dei Sinti e dei Rom in Italia. Nell’incontro, oltre a ribadire i concetti contenuti nel “documento di Cecina”, saranno richieste al Ministero dell’Interno misure urgenti riguardo:

Eliminazione delle ordinanze di “divieto di sosta ai nomadi/girovaghi o alle carovane o altri mezzi dei nomadi”
A partire dagli anni 70 migliaia di Sindaci, soprattutto nel Nord Italia, hanno emesso delle Ordinanze di “divieto di sosta ai nomadi/girovaghi o alle carovane o altri mezzi dei nomadi/girovaghi”. Conseguente a queste Ordinanze sono stati apposti dei cartelli stradali che posizionati, di solito, all’entrata dei Comuni, ribadiscono il “divieto”.
Già in passato il Ministero dell’Interno era intervenuto con apposite circolari (“problema dei nomadi”, Circolare n. 17/73, “Problema dei Nomadi”, del 11.10.1973, pos. 15900.2.22, prot. 7063 e Circolare Ministero dell'Interno 05-07-1985, n. 4) chiedendo ai Prefetti di intervenire sui Sindaci ma ad oggi tale pratica è ancora presente in maniera massiccia, colpendo in particolare le Minoranze Sinte italiane che utilizzano come abitazione le roulotte.
Queste Ordinanze, oltre a violare la Costituzione Italiana (articoli 3, 6, 16), sono delle forme evidenti di discriminazione etnica/razziale diretta. Infatti tale divieto non è applicato a tutti i Cittadini ma solo a quei Cittadini che sono riconosciuti “nomadi” o “girovaghi”.
Chiediamo una Circolare per tutti i Prefetti perché si adoperino per spiegare ai Sindaci le violazioni della Costituzione e della normativa antidiscriminazione che comportano le Ordinanze di “divieto di sosta ai nomadi/girovaghi o alle carovane o altri mezzi dei nomadi/girovaghi”. Inoltre, si chiede che si intervenga, di concerto con il Ministero della Giustizia, sui Procuratori della Repubblica che in molti casi, anche di fronte agli esposti delle associazioni o dei singoli Cittadini, tendono a non procedere contro tali violazioni della Costituzione Italiana e della normativa vigente.

Iscrizione anagrafica
Anche in relazione a quanto espresso al punto 1 si evidenziano, sempre nel Nord Italia, comportamenti dei Sindaci in netto contrasto alla normativa vigente, sulla questione anagrafica.
Chiediamo l’emanazione di una circolare che ribadisca quanto già affermato con la circolare n. 8 del 29.05.1995, ovvero che il concetto di residenza è fondato sulla dimora abituale del soggetto sul territorio comunale, cioè dall’elemento obiettivo della permanenza in tale luogo e soggettivo dell’intenzione di avervi stabile dimora, rilevata dalle consuetudini di vita e dallo svolgimento delle relazioni sociali, occorre sottolineare che non può essere di ostacolo alla iscrizione anagrafica la natura dell’alloggio, quale ad esempio un fabbricato privo di licenza di abitabilità ovvero non conforme a prescrizioni urbanistiche, grotte, alloggi in roulotte.
E pertanto chiediamo di ribadire che l'iscrizione anagrafica attesta lo stato di fatto della dimora abituale e intenzionale in un determinato luogo, a prescindere dall'idoneità del luogo, e che un eventuale impedimento all’iscrizione anagrafica da parte dei Comuni, sussistendo i requisiti richiesti dal D.P.R. 334/2004 per i cittadini extracomunitari e dal D. Lgs. 30/2007 per i cittadini comunitari, è un comportamento discriminatorio.

Libertà religiosa per la Missione Evangelica Zigana (MEZ)
La M.E.Z. è la missione evangelica tra i Sinti in Italia, è associata alle Assemblee di Dio in Italia (A.D.I.) e conta oggi circa duemila aderenti, in maggior parte Sinti italiani. Attualmente i pastori consacrati sono quaranta; sei di essi svolgono attività missionaria in alcuni paesi dell’Europa dell’Est (Slovenia, Serbia, Slovacchia, Ungheria e Romania) allo scopo di evangelizzare le comunità Rom e Sinti di quelle regioni. Vi sono inoltre dei candidati al ministerio di pastorato. La Missione è un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale (O.N.L.U.S.). In primavera ed estate la Missione organizza Convegni religiosi in tutta l’Italia, riunendo tutti i convertiti all’Evangelo e tutte le persone che si stanno avvicinando alla Parola del Signore. Nel periodo autunnale ed invernale i pastori sono inviati nelle diverse Comunità sinte, garantendo regolari servizi di culto. La Missione, oltre al suo scopo religioso e spirituale, svolge un’azione di aiuto e recupero sociale di tutte le persone che si trovano in difficoltà esistenziale. I pastori assistono spiritualmente e socialmente gli ammalati e le loro famiglie anche attraverso le offerte dei convertiti. La Missione svolge campagne di evangelizzazione, attività didattiche per i bambini, consulenze individuali e di coppia, incontri di carattere spirituale, distribuzione gratuita della letteratura cristiana, produzione di materiale audio e video ecc...
Uno dei problemi più evidenti che deve affrontare la MEZ è il diniego di molti Comuni ad autorizzare i Convegni religiosi che si tengono nel periodo primaverile ed estivo. I Comuni negano gli spazi attrezzati e utilizzati dallo spettacolo viaggiante (Legge 337/1968) a volte senza nemmeno dare motivazione di tale scelta. In molti casi addirittura viene concessa l’autorizzazione e di seguito ritirata quando incominciano ad arrivare le roulotte dei fedeli.
Chiediamo una Circolare ai Prefetti perché supportino i Pastori della MEZ nella richiesta degli spazi esistenti per un periodo di 10 / 15 giorni all’anno.

Formazione Forze dell’Ordine
Uno dei problemi che rilevano le associazioni è la poca conoscenza che gli appartenenti alle Forze dell’Ordine hanno sulle società e culture sinte e rom e sulla normativa antidiscriminazione. Per questa ragione chiediamo che sia dato mandato all’Istituto di Cultura Sinta, in collaborazione con l’ASGI e il comitato “Rom e Sinti Insieme” di predisporre un pacchetto formativo che possa offrire elementi di conoscenza sulla questione rom e sinta anche partendo dal lavoro del Prefetto Scalia. (Scalia G., “La pubblicazione sulle minoranze senza territorio” Ministero dell’Interno)

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